#TAG- Dimmi chi leggi e ti dirò chi sei…

biblio

Che dire? Io i libri me li fumavo: pazientemente, ne arrotolavo le pagine. Poi mi accomodavo su dei mattoni, fumandole una ad una… Non ci credete? Eppure è la sacrosanta verità. Ho iniziato con la Divina illustrata dal Dorè. Ero troppo bambino allora. Quelle immagini di demoni, quel correre di versi in una lingua pressocchè incomprensibile, sortivano un effetto allucinogeno: non ci ho dormito diverse notti. Ma non perchè fossi particolarmente impaurito. Bensì perchè ne ero particolarmente affascinato da quelle forme di donne peccatrici e nude, mostranti una lascivia spudorata. Sì, dovessi proprio dirlo, direi che il primo libro erotico a cui abbia gettato uno sguardo, è quell’Inferno della Divina. Il secondo fu “Manon Lescaut”, sebbene questo fosse così intriso d’un romanticismo esacerbante. Poi fu la volta dell’amore della mia vita: Fiodor Dostojievski con il suo “Netocka Nezvanova”,di una disperata bellezza travolgente, per un ragazzino che veda un padre, promettente musicista votato alla dissoluzione alcoolica, attraverso gli occhi ingenui della figliola. Un’esperienza unica.

In seguito, ritenendomi abbastanza maturo, dopo essermi fumato tutti i romanzi di Salgari, con una buona dose di romanzi fantascientifici dalla collana Urania, attaccai con i vari Tucidide, Erodoto, Senofonte, Plutarco, Omero… Ma che ci azzeccavano questi? Non lo so, siceramente: credo che la lettura sia come il gioco. Ti pervade come una follia, un cupio dissolvi che, quando ti ritrovi in mano un libro, devi per forza terminarlo. Senza soste, senza se e senza ma. Devi per forza avercelo un libro. Non importa quale: fosse un Urania, un Harmony, un classico, un Leopardi, un’antologia scolastica… E’ un vizio leggere, al pari del gioco: ti leva il sonno, ti brucia il tempo, ti sconvolge i tempi, ti sballa facendoti vivere nel libro e per il libro. Alla fine ritrovandoti più povero e più ricco allo stesso tempo: più povero perchè non sei riuscito a crearti una posizione; più ricco perchè hai immagazzinato mille e mille vite narrate, ma non per questo meno vere…

Finalmente, in questi ultimi anni, sono riuscito a disintossicarmi: un po’ il fatto che mi sia intestardito nel cercare di scrivere qualcosa: un racconto, una poesia, qualcosa che insomma dicesse di quanto mi rimuginava dentro da sempre. Allo scopo, mi fu molto utile l’incontro con uno dei più grandi umoristi di sempre: P.G.Woodehouse. Costui mi ha fatto comprendere come non sia poi così importante leggere, quanto essere in grado di rendere plausibile una risata quanto una lacrima… Scherzi a parte: davvero cercare di scrivere poesie mi ha sottratto al vizio della lettura. Ormai si può dire che legga soltanto scritti di altri poeti… e i miei tentativi di fare poesia. Del resto, ad un certo punto della vita, bisogna pur fare una scelta: non avrei potuto continuare a leggere con quei ritmi, in più scrivendo e seguitando a lavorare, con tutto il corollario di tutte le incombenze della vita reale.

Dunque, all’oggi: nessun libro ad offuscarmi la mente. Però, se proprio ci tenete a sapere il mio ultimo libro letto, posso dirvi del primo che mi balza in mente: “Lampi d’estate” di P.G.Woodehouse.(voleste sgranchirvi le mascelle, e ridere alle lacrime, è indicato). In cambio ho disseminato i giorni con una corona infinita d’un rosario di versi. Ogni tanto un racconto. Ma soprattutto versi che non so chi mai leggerà. Però mi piace pensare che, un giorno, per caso, possano capitare in mano a qualcuno. E che, questo qualcuno, possa dire: però, non era poi così male questo poetastro, riesce a darmi benissimo l’idea, di cosa possa voler dire essere un impiastro poetico in carne ed ossa…

 

Veniamo alle regole del tag

1)Utilizzare la foto originale del tag; Fatto!
2)Taggare l’autore del blog, Aspiranterunner e ringraziare il blog che vi ha nominato

  • aspiranterunner, a te un abbraccione come solo uno sguardo che comprenda l’orizzonte: non so se sia una taggatura corretta, ma tu prendila come se lo fosse ed avrai la mia immensa ed eterna gratitudine.
  • vikibaum a te invece, mia delizia: un bel grazie intagliato sulla roccia dell’Himalaya per avermi inguaiato… ehm: nominato.
  • 3)Rispondere alle tre domande e consigliare 3 libri da leggere, possibilmente,motivando la scelta.
  • Mi pare di averlo fatto. Così non fosse, sono aperto a richieste di ulteriori chiarimenti
    4)Nominare, se vuoi, almeno 5 blog
  •  non vanno bene?… Se si tiene conto che non ho mai nominato nessuno, a me sembrano anche troppi. Ma stavolta voglio fare un’eccezione…

Le domande:

1)Quale libro ti ha lasciato, più di ogni altro, qualcosa dentro che non dimenticherai mai?

Senz’altro “Hanta yo” di Ruth Beebe Hil, saga di una famiglia di pellerossa lakotha che si svolge nel periodo prima e dopo la comparsa dell’uomo bianco nelle grandi pianure dell’ovest nord americano. Da queste pagine, emerge tutta la drammaticità di un contatto che, finendo per stravolgere e cancellare una civiltà molto particolare, allo stesso tempo mette in luce le caratteristiche peculiari e l’ancestralità dei popoli abitanti le praterie, prima dell’espansione europea…

2)Hai un autore preferito? Se sì, quale?

Manuel Scorza. Rimpiango ogni giorno che sia venuto meno prematuramente, a causa di un incidente aereo negli anni ’80 mi pare…

3)Se presti un libro e non te lo restituiscono, cosa fai?

Se ne avessi ancora, di certo li presterei; non sono molto legato alle cose: amo conservarle in me stesso. Sento che debbo guadagnarmele, evitando che mi scivolino nel dimenticatoio

E ora veniamo ai consigli di lettura:

; “I fiumi profondi” di Josè Maria Arguedas; “La danza immobile” di Manuel Scorza; Cent’anni di solitudine” di G.G.Marquez… “Dias y noches de amor y guerra ” di Eduardo Galeano

Di certo tutto P.G.Woodehouse. Poi tutti i romanzi dedicati ai popoli andini da Manuel Scorza: Garabombo l’invisibile, Il cavaliere insonne, Cantare di Agapito Robles, Rulli di tamburi per Rancas… Altro? Tutto quel che di leggibile c’è a questo mondo… pure i bugiardini delle confezioni di farmaci…

 

E ora le nominations:

Non ce ne sono perchè non lo so. So solo che la storia finisce qua, per quanto mi riguarda. Ma, chi volesse portarla avanti, è liberissimo di farlo…

Un carissimo saluto a chiunque, passando di qua, vorrà leggere e lasciare un pensiero….
 

 

15 pensieri su “#TAG- Dimmi chi leggi e ti dirò chi sei…”

  1. P.G.Woodehouse…mito…il mio nonno me ne ha lasciati una ventina…devo ritrovare quello dove c’è un nobile che si dedica solo alla sua scrofa nel senso di maiala a 4 gambe che ogni anno vince il premio della contea date le dimensioni. Ma una sera che come al solito va a portarle una mela in omaggio lei la rifiuta. E la preoccupazione del simpatico nobiluomo arriva alle stelle… c’è da ridere alle lacrime davvero…hai fatto un bellissimo post silviat…visto che ti sei divertito? baci e ribaci

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    1. C’è tutta una saga intorno al castello di Blandings e che ha tra i protagonisti proprio quel conte di cui tu parli: individuo insulso che s’infatua della sua scrofa da ingrasso per concorso alle fiere agricole. “Lampi d’estate”fa parte di questo ciclo. Dovesse capitarti, perchè ci sono in giro anche delle ristampe, te lo consiglio vivamente. Anche “L’amore tra i polli” non è male, anzi è uno dei suoi migliori…
      Grazie mia dolce fanciulla: ci voleva il tuo tocco vitale, per ravvivarmi in questo periodo così noiosamente mortale e demotivante…
      Abbacci e braci d’affetto amicale…

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  2. Quando ho pensato di creare questo tag ho immaginato esattamente questo. Che potesse trasparire tra le righe l’amore è la passione che abbiamo per i libri. Il tuo post è davvero bello, completo e ricco di spunti. Quindi grazie davvero!

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    1. Ragazzi?… Potessi, ancora adesso andrei avanti a Urania e pane: sono un patito di sf, di quella seria come solo questa stupenda collana è in grado di proporre con intelligenza e classe…
      Grazie infinite mio caro Walter con un augurio per un fine settimana dei migliori…

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