Alla fermata del bus

Come darne colore dell’aria tersa
imbrunescente tra costole di gru
bascullanti su palazzi dalle luci
moltiplicantesi nell’accendersi contagio?
Tanto si carica di tonalità
da opacizzare anche i sensi
con quella stanchezza di testa
ottundente a sottintendere il perdersi
nel correrle sempre appresso
magari mescolandone sfumature
col gracchiare oscuro di corvidi
chè, alla notte, essa resta legata
pur con ali di latta annerita
faccia inchiodata alle radici
indecifrabile tinta da discernere.
Così, se doveste vedermi intento
alla fermata del bus ch’è ‘l vespro
seduto che scrivo: non tediatemi
con cosa o chi mai arriva
sto solo cercando di mescere terre
dandoci un volto e linguaggio
ad un colore primo sfuggente 
16 Luglio 2017 da woodenship

 

 

 

 

 

 

 

 

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