Albina la stagione da griot*: troppa
la calura e da troppo non beve, come
solo un’albina dall’Uganda fuggente
rabdomando prostrata, ch’è da lungo
tempo che si va solo a tratti, boccheggiando
goccia a goccia mendicando, che non
s’intende se non ragione astratta ormai
al peregrinare. Nata precoce e già piena
di crepe è nella sua stagione: avida leviga
arida velata di sabbia atavica, bella di giornate
d’alabastri e creta essicata; donna
tra le donne dai capelli crespi di spighe
bruciate, escissi vaneggi dal vento recitati
ch’è luglio e non dovrebbe cader foglia
ma queste s’ammonticchiano lo stesso
fradice. Domani ch’è agosto, il merlo
suonerà la sveglia: secco sarà il verso
un ciack per la diva di sabbia fluente
di miti. Forse così deciderà di defilarsi
da depositaria: rapida ed ispida recitando
in sequenza breve commiato alle stirpi
in campo lungo svanendo prima
dei titoli di coda. A meno che, oltre ogni
intelletto, quando le foglie cadranno
questa volta storia di stagione
non ce la si ritrovi rammaricati noi:
come incantesimo asciutta nel narrare
col piglio sicuro della leggenda nel canto
che da lontano viene magia.
E non più in grado noi di stare lì
e contarle nell’aria novembrina
le storie morte: anche noi rabdomando
per letti di fiumi e laghi essicati
di fiabe d’acqua.
*Griot: cantastorie nella tradizione dell’Africa centro occidentale
31 Agosto 2017 woodenship
Le fiabe d’acqua … mi ispirano 🙂 Le tue poesie, caro Wood, raccontano spesso di luoghi e personaggi ben delineati. A volte non li riconosco subito, ma quando arrivo alla fine è come aver letto un bel racconto, con un’introspettività rivolta più che altro all’interno di qualcun altro …
Bello 🙂 proprio bello!
Buona giornata e un abbraccio ^_________^
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Mi commuovi, mia dolce Norma: riesci a vedere molto più lontano di quanto ci riesca io…
Grazie di cuore con un bacio di stelle scintillanti….
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Difficile la serenità quando si è troppo diversi…leggende e paure inseguono per tutta la vita chi fugge. Mi ha suggerito questo la tua intensa e bella riflessione! Buon fine settimana Silviatico
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La diversità, in natura, è un bene prezioso, bisogna saperla coltivare: assicura la sopravvivenza di un’intera specie. La fuga avviene per i motivi più disparati: un pericolo, curiosità, motivazioni interiori, un’ambiente che diventa inospitale… Ognuno in cerca di se stesso ed allo stesso tempo di sopravvivere…
Grazie di cuore per la lettura e le considerazioni, ma anche per l’auspicio che ricambio di cuore con un abbraccio di brezza soave……..
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