Stupito

Ad un certo punto

neanche te lo si dice più

che non hai più bisogno

di nulla: sei tu

a sentirlo.

Non potendo attraversarti

chè tuttavia non è il momento

tutto ti passa oltre

ignorandoti nell’aggirarti

oppure scavalcandoti lieve

come nel gioco della cavallina

senza sfiorarti però.

Ed è qui che ti spiaggi

delfino

i guizzi nell’acqua tralasciando

al bimbo che di testa

se ne esce affiorando

stupito: qualcosa ha fermo

in gola, forse una lisca

o una squama argentea

residuo di un tempo

che fu.

 

08 Gennaio 2018 woodenship

28 pensieri su “Stupito”

  1. il problema degli spiaggiamenti, i tanti danni che l’uomo apporta al Pianeta, vengono espressi con originalità attraverso questa tua nuova poesia.
    Un problema di stretta attualità del quale si parla sempre troppo poco.

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  2. Non aver bisogno di nulla equivale a dire che si ha già tutto: ma cosa mai sarà il tutto se poi, alla fine, si equipara al nulla? Forse il meglio sta nel mezzo, tra il nulla da cui fuggire e il tutto ancora da conquistare? Delfino, Mio Delfino, che sia una lisca o una squama argentea essa è sempre in gola : ci si spiaggia ad ogni età e ad ogni età è data un’occasione per riprendere il largo.
    Commossa e Stupita m’inchino al talento del vs cuore.
    Madame

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    1. Anch’io commosso e stupito mi ritrovo alle prese con il Moloch di wp che nasconde,ruba,tarla,straparla e scombicchera commenti e risposte: mi tocca sempre recuperarvi tra gli spam o in sospeso…
      A parte tutte queste traversie, anch’io mi inchino alla vs sublime bontà e generosità… Un bacio in punta di dita soffiato sui vs occhi…

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    1. di fatale errore trattasi, mia fantastica fanciulla: errore di cui sto ancora scontando con gran dolore il fio. Ero così intento nel rispondervi, da avere dato un colpo molto brusco alla tastiera. Non so come possa essere successo,però mi è sparita la mia risposta ed il vs preziosissimo commento dal blog.Ho cercato di recuperarlo in tutti i modi.Ma non mi è stato possibile. Mi è passsato per la mente di cercare di avvisarvi per la perdita immensa subita dal sottoscritto. Ma altre catastrofi si sono addensate sul mio capo: mi è venuto meno il punto d’appoggio informatico. Per conseguenza sono costretto a trasmettere in piena emergenza. Spero possiate perdonarmi e, magari, generosamente, ricostruire, almeno, il senso delle vs deliziose parole a commento, in modo da potere proseguire nella speculazione molto fertile alla quale, esse, mi avevano condotto. E dunque potervi rispondere come esse indubbiamente meritano, mia pregevolissima fanciulla… A voi un bacio d’incantevoli stelle anche se non doveste perdonarmi per questo mio sciagurato errore…………

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      1. Non aver bisogno di nulla equivale a dire che si ha già tutto: ma cosa mai sarà il tutto se poi, alla fine, si equipara al nulla? Forse il meglio sta nel mezzo, tra il nulla da cui fuggire e il tutto ancora da conquistare?
        Delfino, Mio Delfino, ci si spiaggia ad ogni età e ad ogni età è data un’altra occasione per riprendere il largo….
        …la vita è un mare in tempesta, ognuno si salva come può: la barca va e ci tocca remare…tu salvati e rema verso l’agognato lido.

        Commossa e Stupita, ancor più leggendovi sinceramente costernato, m’inchino davanti al talento del vs cuore.

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      2. E’che nel nulla ci si dilegua come nel tutto: l’oceano è il tutto, l’universo è il tutto. E noi, solo granelli nel tutto ci dileguiamo, tornando ad esserne parte. Stupore è scoprire d’esserne parte di quel gran nulla ch’è il tutto, dunque granelli. Stupore è anche avere cognizione d’essere grani che, da soli, conservano la stessa importanza del tutto. Dunque preziosi pur nell’essere il nulla ed il tutto allo stesso tempo…
        Io e voi, madame, siamo due nullità, però allo stesso tempo, abbiamo in noi quella complessità che fa universi in grado di produrre realtà. E realtà è il vero mistero della vita. Realtà è il respirare organismi complessi in grado di amare, riprodursi e com-prendere coscienza e conoscenza. L’universo è quel nulla da cui veniamo. E noi siamo il tutto del nulla destinati a tornare nulla per rinascere come tutto negli occhi e nell’anima di altri…
        Grazie di cuore per la vs generosa comprensione e per la riproposizione che mi restituisce il sorriso…

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      3. Le tue riflessioni coincidono con le mie come due metà che completano l’intero. Siamo tanto diversi ma anche tanto, incredibilmente simili….proprio come lo sono il nulla e il tutto, da cui veniamo e a cui torneremo per completare il ciclo vitale del mistero cosmico. CERTO, TU SCRIVERE MOLTO MEGLIO DI ME, IO SUBIRE FASCINO DI TUO SAPERE, E TU SAPERE….TU SUBIRE FASCINO MIO….NON SAPERE PERCHE’….MA PIACERE TANTO A PICCOLA STELLA DI LUGLIO….

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  3. tutto ci passa sopra, sfiorandoci, non abbiamo più Fede in nulla, sguazziamo in una mediocrità becera. Forse solo i bimbi ancora conservano un a scintilla del tempo che fu, di anni ben diversi. Memoria genetica destinata ad affievolirsi e sparire. abbraccio S

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  4. Ci si può stupire solo guardando il mondo con gli occhi innocenti di un bimbo. Da adulti non c’è più stupore ma triste consapevolezza. Mantenere il primo stadio, pur appartenendo al secondo, vorrebbe dire sperare ancora e non arrendersi alle varie storture di cui il mondo è pieno, mio caro messere. Vi abbraccio donandovi un sorriso che possa illuminare il pomeriggio che qui pare si faccia sempre più grigio. Monna Isabella

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    1. Ah monna Lisa mia nobile fanciulla! Non fatemi il torto di non mostrrarvi per quel che siete: nobile donna ricca di quel senso di curiosità che vi elegge a persona ricca di capacità ancora di stupirsi e di essere sempre quella bimba in grado di arrampicarsi oltre ogni cima per scorgervi il mondo oltre. La curiosità va ben oltre la speranza: si può essere disperati ma avere sempre la curiosità da soddisfare….
      Grazie di cuore con un abbraccio profondo d’essenze inebrianti e l’augurio per una serata d’incanti….

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      1. Mio caro messere tra il bambino e l’adulto c’è purtroppo molta differenza. Il bimbo privo di esperienza si affaccia al mondo osservandolo con occhi puri, stupendosi dello stesso, proprio perché libero da sovrastrutture. Dall’altra parte l’adulto, dopo tanto cammino e aver visto quanto male c’è nel mondo può solo augurarsi che qualcosa cambi. In questo senso mi pare che la speranza , il credere con fiducia che questo cambiamento possa succedere sia cosa positiva. Certamente non solo da spettatore ma potendo in qualche modo intervenire. Per il resto è sicuramente ottima cosa anche da adulto, osservare e trovare sempre qualcosa di cui stupirsi. Se ciò non fosse, pensate di quanta aridità si nutrirebbe l’uomo. Io caro , dolce messere, spero quindi e mi stupisco, come giustamente mi avete inquadrata, ancora oggi della bellezza che mi circonda, mi stupisco andando a teatro o guardando un bel balletto. E sono felice, grazie alla mia sensibilità di poter apprezzare il bello che la vita può offrirci, ovviamente finchè si può . Grazie caro messere del vostro commento.Vi auguro con tutto il cuore che possiate godere di una buona serata, mentre lassù la luna vi strizza un occhio. Vi abbraccia forte con affetto monna Isabella

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      2. Ecco,vedete,nobile monna Isa?E’bello concordare su questo fatto: non si può relegare la capacità di stupirsi ad una sola età dell’individupo. Bisogna fare salva la possibilità che ci si possa sempre stupire e capaci d’essere curiosi: c’è sempre un nuovo angolo,lungo la strada,dietro il quale poter ficcare il naso…
        Grazie sempre e di cuore,con un abbraccio anche a voi di raggi deliziosamente lunari con l’augurio per una notte che vi coccoli serena…

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      3. Vedete nobile messere, è un piacere trovarsi sulla stessa lunghezza d’onda. La curiosità non è solo ”donna” come si dice, per fortuna. Grazie per questo nostro bel chiacchierare, è piacevole con voi intrattenersi. Vi auguro di passare un buon pomeriggio, seppur ventoso, ma so che se vi mando un sorriso il vento si placherà. Vi abbraccia teneramente monna Isabella

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      4. Mio caro, il tepore è ciò che cerco in questo momento in cui l’influenza mi fa star male. Spero quanto prima di poter qui tornare. Il vento gelido che anch’io ho sperimentato ha lasciato il segno. A presto mio dolce messere. Monna Isabella

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