Luciferina***

Cosa mai non ho fatto
per non assomigliarti,
tanto che mi camuffai
pur nel sopore astioso
e dell’arrocco livido.
Naturale che pensassi
a non diventar vecchio:
eri tu sempre vecchio
mio, nell’immaginario
di bimbo in fuga eterna.
Per non esserti pari
negli anni, prima che anno
passasse, ero ubriaco:
mai somigliarti, a costo
di bermi pur lo specchio.
È così che arrivammo
e che tu rimanesti
sulla poltrona fermo
studiarmi: curiose
rughe vistose hai visto.
Perché a portar non è
il tempo, avrai pensato, 
ma il passo, a farsi più
a tempo. E cibo a letto
da me non l’accettasti.
Perché a tua immagine
non volevo sognarmi
stantio al volger dell’ora,
sì da non somigliarti
strascicando di piedi.
***05 Maggio 2018 rivista e corretta
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9 pensieri su “Luciferina***”

  1. Mi piace tantissimo messere l’immagine che ” a passare non è il tempo persistente, ma il passo nel farsi più a tempo ”. Sapete sempre stupirmi. Vi abbraccio forte, forte mandandovi un raggio di sole che qui finalmente fa capolino. Un tenero bacio. Monna Isabella

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    1. Anche voi sapete sempre lusingarmi con la vs mirabile generosità, nobile monna Isa…
      Il mio grazie di cuore lo affido ad una carezza di brezza soave, affinchè possa accompagnervi per un fine settimana d’incanti maggiolini………

      Piace a 1 persona

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