Nulla di più dispettoso e irrispettoso oltre che perditempo e ritardatario del dio della poesia: un giorno ti svegli e te lo vedi che ti sembra stia a tenerti palpebre aperte, lasciandoti credere che ti stia baciando pupilla, opaca ancora del sogno, con l’ispirazione. Repentino, indi assente si rende e celia asserendo dal cielo che, di lui, non c’è di che fidarsi a dargli un dito già che ti prende braccio e stanza con destrezza annullandoti estro. Chè, la vera poesia, sostiene perfido sia quella di quando non ci si è più e resta tazza deposta sul porfido a distanza ancora fumante d’orzo. 27 Luglio 2020 woodenship |
talvolta l’ispirazione nasce dal nulla, basta poco spesso per creare versi, l’originalità è dentro di noi… 😉
Sempre unico il tuo stile..
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Grazie di cuore anche per queste tue gentili parole.
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io ascolto il cuore o il sentimento che passa…perché la poesia la devi sentire che nasce cresce e si copia…anche quando il tuo cuore piange lei ti accarezza…complimenti un abbraccio amicale
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Così ha da essere e così è, mia cara marina.
Grazie di cuore anche per l’abbraccio amicale che ricambio con grande afflato empatico.
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