E’a non averci orecchie ed occhi sentenza alla miseria nera pronunciata bestemmia piana nei pensieri così asfittica compressa pena nella testa. Della morte anima più arida già che finta sei da un pezzo e ad aspettare stai sul molo dimmi cosa scruti lontano faccia dilagante di piaghe. E’immediato leggerci tedio ostico afferrarci senso altro in quel tuo sguardo fisso e vuoto oggi ch’è volubile il clima: ora conforta, ora sentenzia. E senza sconti è la condanna: risuona inaudita sotto archi scorticati di patii antichi da una fede all’altra cecità peccaminoso sentimento. 17 Agosto 2020 woodenship |
la miseria umana, troppo spesso presa d’esempio, a discapito delle molte cose positive che troppo spesso passano in secondo piano..
Sempre originalissime le tue poesie…
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L’imput è quello di seguire i peggiori esempi, non certo i migliori.
Grazie di cuore
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