Arpicorda il cuore


Incastonata tra il sogno e la veglia
messa lì, gemma nel frutto ci stavi
incarnata stretta, come rubino
da melograno che golosi si apra.  

Ora, che sgranati hai gli occhi di stelle
eterea passione brilli purpurea
alle labbra succosa mi sei in gola
deliziosa al palato ch’è notte alta. 

ricordi che avevo sul palmo della mano  un dente
spezzatosi nel masticare arilli di melagrana
poi gettato a sera nell’Egeo, all’addio
dalla nave al porto di Hiraklion?

‘Stasera mi manca molto quel dente
lo ricerco con la lingua che tasta
smarrendosi per la gengiva vuota.
Mi manca al punto da averne
immagine nitida: io che lo tengo tra dita
fluorescente frammento lunare
soppesandolo, prima di gettarlo a Nettuno.
Era buio pesto, sul porto di Creta
c’era la pioggia sui tetti e sull’acqua
di rubini granati ammollanti di piacere .

A bocca aperta li accoglievo succhiandoli
capezzoli. Ma a bocca chiusa dormii la notte
sul ponte. Accanto a te che, di melograni
avevi il profumo sulla pelle(ipocrita la pelle)
e del succo il sapore tra le gambe  

Al gran ballo indossando livrea
oltre i veli vado nel sogno
in trasparenza. D’ arpicorda

il cuore, agili note ne trae  

il vento: strimpella con dita
sottili, come cime all’aria
cascanti  dall’albero maestro

vil chioma avventata di pioggia.

02 Novembre 2020 woodenship 

127 pensieri su “Arpicorda il cuore”

      1. eh, manca un po’ quel senso di vittoria, capisco. La porta allude più a un cambiamento di luogo. Il calcinculo, aereo e fresco, sempre sul cerchio si produce. Linea retta e cerchio, si finisce sempre lì.

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      2. Concordo:”manca il senso di vittoria. Nel senso che Vittoria gli dette un calcio agli stinchi. Però si sparse la voce che avesse preso il calcinculo per volare incontro sl sole. Peccato che non riuscendo a terminare la circonferenza, cadde come il lato di un cono che si ricordi d’un tratto d’essere retta a piombo

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      3. allora, calma. le tipologie sono diverse: stecco sammontana, stecco ducale; calippo; magnum nero, bianco e adesso anche rosa. i particolari sono fondamentali per non non perdere credibilità narrativa

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      4. Ora, di sicuro non ti sfugge come il prodotto sia da sempre stato proposto come oggetto nemmeno troppo velatamente fallico. Ecco, la tua è una scelta casuale dettata dall’assottigliarsi dei lemmi o vuoi dirmi qualcosa di preciso?

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      5. Fallico lo stecco?… Sì, non male come idea Ci può stare: seduti in riva al mare con uno stecco che si scioglie in bocca delizia… Cosa vuoi che ti dica? Quando ho pensato allo stecco m’è venuta l’acquolina in bocca.

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  1. Una meraviglia di versi mio caro messere. Non posso far altro che lasciarvi i miei complimenti di vero cuore. Davvero immagini affascinanti. Grazie per questa perla. Un tenero bacio e una carezza a scompigliarvi i capelli. Monna Isabella

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    1. Son io che vi sono infinitamente grato, nobile monna Isa, soprattutto per questi vs complimenti che mi valgono molto più che una medaglia.
      Grazie di cuore con un bacio in punta di petali vellutati ed una notte che possa vedervi coccolata e serena.

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      1. Sono felice caro messere delle vostre parole. Se continuerete a scrivere così, ne avrete altri di complimenti. Vi giungeranno quanto prima. ( possibilmente … ) Vi stringo forte. Monna Isabella

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