L’asociale

Dovrei imparare a lasciare le cose

per come cadono, per come stanno

e per quel che valgono: se le querce

insistono nel parlarmi, con fruscii

sputacchiando per ogni dove ghiande,

non mi resta che accender sigaretta 

e con tossicità dei miei dilemmi

affumicarle. Si che, se tossendo

scuotono ramaglie a pormi in ambasce,

sono use poi tacere tolleranti:

loro sanno. Io me lo dico sempre

che sono un inguaribile asociale

e non sopporto ciarle, pur di vento 

che mi distraggano  dal decomporsi

d’armonia d’organo nel bosco .

26 Novembre 2022  woodenship

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40 pensieri su “L’asociale”

  1. Il genio (asociale ) è colui che è capace di mantenersi nell’intuizione pura, anzi di perdersi in essa e quindi di sottrarre la conoscenza alla schiavitù della volontà. Egli dimentica di essere soggetto volente e si fa OCCHIO DEL MONDO per tutto il tempo necessario all’esperienza artistica, cioè alla realizzazione artistica dell’oggetto così puramente intuito.

    – Schopenhauer –

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  2. una vita che ultimamente sento che mi appartiene, anch’io amo essere asociale, vivere fra i boschi, lungo gli argini dei fiumi, lungo spiagge deserte d’inverno, fra quegli scenari naturali dove la pace trionfa sul caos..
    Bella poesia, riflessiva e sentita..👍👍👍👍👍😉

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    1. Discrepanze in seno al popolo, mylady: a ciascuno i propri progressi interiori. Non è nel presente che ci si ritrova, bensì in un punto imprecisato sul cammino a spirale della conoscenza. Per comunicare ci sarà sempre tempo.🌹

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      1. Perché non facciamo qualcosa di più letterario e ci vediamo, chessò… magari a colazione da Tiffany, oppure dietro al convento dei carmelitani scalzi? Comunque io sono fondamentalmente per un appuntamento al buio. Comunque, va bene per oggi alle 23 sul binario 9 e 3/4. Se non mi vede, mylady, accenda la luce e mi vedrà luminoso come un lampione nella notte🌹

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      2. Indovina dov’ero ieri notte alle 23 ? (qui non scherzo!) ..stavo facendo due passi nel giardino dell’ospedale quando all’improvviso ho sentito il bisogno di scattare una foto ad un lampione… ecco la foto, mycaptain:

        Ho provato a chiamarti con un incantesimo ma penso che era sbagliato perché invece di arrivare te è arrivata un’ambulanza… e alla fine, scelgo una colazione da Tiffany ma prenderei un Taxi per essere li alle 23.

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      3. Certo, quel lampione non ha il mio Appeal, ma nemmeno il mio look. Però una pur vaga somiglianza potrebbe anche avercela: col freddo che fa, dovessi trovarmi alle 23 in mezzo alla strada, faticherei ad essere leggermente diverso.🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣 purtroppo non ho potuto essere presente in carne ed ossa perché, col mio costumino da superman, ho dovuto intervenire in Kosovo, a dirimere una lite tra un orsetto lavatore ed un albanese ubriaco perso.🌹

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      4. Mi sembra qualcosa come “incontri del terzo tipo”… inquietante: animali terrestri o alieni da Krypton?
        In genere, per indossare il costumino, uso il flash del telefonino: acceco i presenti e mi cambio fulmineo, decollando come un fulmine.

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      5. Secondo me è solo un povero orsetto che ama i biscottini o i crackers del gatto.
        E se ti dico che in quella sera c’era anche un gatto bianco (al posto del gufo) con me ? 😄

        Questo si che è un incontro del terzo tipo, Captain 🤣🤣🤣
        P.S. Captain… alla fine non è meglio che ti vesti da carmelitano scalzo è faciamo quella benedetta colazione da Tiffany in Kosovo ? 🤣🤣🤣

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  3. E lo so, bisognerebbe imparare, ma bisogna farlo da piccoli. Ecco perché è da lodare chi i propri figli li tiene nell’ignoranza. Niente libri, niente pensieri, fregarsene di quello che succede fuori dalla porta di casa. Mangiare, dormire, tromb… ehm. Che bella vita! 😁

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    1. Si, non c’è male come prospettiva: un giorno, ai giardini, ho assistito a qualcosa di particolare. Una madre con un maschietto ed una femminuccia. Aveva piovuto da poco. Mi pare che si fosse in stagione fredda. Quel povero bambino era steso riverso su un fianco e con l’orecchio incollato per terra. La madre con una cinta in testa assicurata ad un ramo. Non sono riuscito a capire. Ho supposto che fosse un modo di comunicare con madre terra o chi per lei. Per fortuna la bimba pareva risparmiata… non so se fossero da lodare. Ma sai, questo nostro è un mondo strano. E la gente che lo calpesta è ancora più strana!

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