Queimada

Film straordinario del regista italiano Gillo Pontecorvo( lo stesso de” La battaglia di Algeri).

Da Wikipedia:

“Film drammatico (1969)in chiave politica, vuole essere una critica di ogni forma di colonialismo, e si avvale di cast su cui si distingue la recitazione di Marlon Brando, con cui il regista ebbe diversi scontri dialettici riguardo all’interpretazione del ruolo assegnatogli.[2]

Girato quasi interamente a Cartagena, in Colombia, il regista usò per protagonisti molti nativi locali (la maggior parte dei quali non sapeva neppure cosa fosse il cinema), analfabeti, in una condizione molto simile a quella degli abitanti delle colonie sfruttati dai bianchi e diffidenti verso gli stranieri. A conferma di ciò, come raccontato da Pontecorvo stesso, quando la produzione in cerca di attori locali intravide Evaristo Márquez e tentò di avvicinarlo per affidargli la parte dell’antagonista, questi si diede alla fuga, temendo chissà che cosa: ci volle un’ora di inseguimento per fargli capire le intenzioni pacifiche del regista, ed altrettanto per convincerlo a lavorare nel film.

Queimada è un’isola immaginaria nell’arcipelago delle Antille, da diversi secoli sottoposta alla dominazione politica ed economica del Portogallo. La corona britannica, interessata ad ampliare i propri commerci nella zona, appoggia la causa d’indipendenza della ricca borghesia dell’isola e invia William Walker,[3] un agente inglese sotto copertura diplomatica incaricato di fomentare la rivoluzione borghese a Queimada.[4] Questi, uomo pragmatico e intelligente, riesce a coinvolgere nella rivoluzione anche gli schiavi dell’isola, servendosi della leadership d’un uomo molto carismatico tra i diseredati di Queimada, José Dolores, che Walker stesso s’è incaricato d’indottrinare ideologicamente.La rivoluzione borghese riesce e s’instaura il debole e incapace governo di Teddy Sanchez. Quando il giovane rivoluzionario José Dolores infiammerà ancora una volta la sua gente per chiedere l’indipendenza economica dall’Inghilterra e l’uguaglianza di tutti gli uomini, sarà ancora Walker, ormai disilluso, incaricato di fermare questa nuova rivolta, che sarà domata con l’intervento diretto dei cannoni e delle truppe inglesi che, bruciando le piantagioni di canna da zucchero, fanno uscire allo scoperto i rivoltosi. Ancora una volta l’isola viene bruciata, come dice il nome in portoghese: queimada.Walker alla fine tenta di fare fuggire José Dolores, ma questi rifiuta e accetta il destino dell’impiccagione, per essere d’esempio ai futuri rivoluzionari: proprio uno di questi pugnala a morte Walker, mentre sta per imbarcarsi e rientrare in patria.”

Lo si volesse guardare con gli occhi dell’oggi, ci si potrebbe pure spiegare i fili conduttori della drammatica situazione odierna. Ovvero di quella che, rivestita come guerra per la democrazia, finisce per rivelarsi come null’altro che una guerra coloniale tra due potenze(USA e Russia) per la conquista di una colonia(l’Ucraina). Non fosse chiaro il parallelo inviterei a considerare il modus operandi dell’agente segreto Marlon Brando, per ritrovarci tecniche e motivazioni, dell’agire russo, europeo e anglo-americano, che sono rimaste pressoché immutate nei secoli, giungendo fino ai nostri tempi.

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33 pensieri su “Queimada”

      1. Lo sto guardando proprio adesso… domani ti farò anche io un regalo 😉
        Grazie di cuore, mycaptain ❤️… sai che il mio papà era un’ufficiale della Marina Militare… belli ricordi… 😔

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  1. Non mancarlo: è un po’lunghetto, a tratti lento. Ma è straordinario nel tratteggiare le strategie e quindi la filosofia de colonizzatori anglosassoni. Che poi sono le stesse a cui fanno ricorso gli USA ai giorni nostri.

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