Luciferina

Cosa mai non ho fatto

per non assomigliarti,

tanto che mi camuffai

pur nel sopore astioso

e dell’arrocco livido.

Naturale che pensassi

a non diventar vecchio:

eri tu sempre vecchio

mio, nell’immaginario

di bimbo in fuga eterna.

Per non esserti pari

negli anni, prima che anno

passasse, ero ubriaco:

mai somigliarti, a costo

di bermi pur lo specchio.

È così che arrivammo

e che tu rimanesti

sulla poltrona fermo

studiarmi: curiose

rughe vistose hai visto.

Perché a portar non è

il tempo, avrai pensato, 

ma il passo, a farsi più

a tempo. E cibo a letto

da me non l’accettasti.

Perché a tua immagine

non volevo sognarmi

stantio al volger dell’ora,

sì da non somigliarti

strascicando di piedi.

***05 Maggio 2018 rivista e corretta woodenship

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14 pensieri su “Luciferina”

  1. Siamo individui molto più fragili di quanto diamo a vedere, mylady:è un modo per difenderci, quello di isolare la dimensione in cui ci sentiamo indifesi. Si che nessuno possa invaderla per farci del male: dobbiamo sopravvivere, sono le cellule a chiedercelo.🌹❤️
    Grazie di ❤️

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