Un oscuro viaggiare(2)

Finalmente fu alla frontiera con il Messico. Gli altri passeggeri si dileguarono come fantasmi. Da solo, entrò nella baracca della dogana. Nella penombra, di un cielo fattosi plumbeo nel volger di poco, lo sguardo di un agente sbucò: “Nulla da dichiarare?” Rovistò tra le poche cose in maniera insistita. Se la spassava. Tirò fuori una lista, preparandosi ad intrattenere a lungo il viaggiatore, con letture insistite di elenchi di nomi di ricercati. Ma, guardando il documento, si fece bianco in viso. Lo riconsegnò, salutandolo con deferenza servile. L’uomo raccattò il tutto e si avviò.

Oltre l’uscio pioveva a catinelle. Sapeva già di notti oscure, in cui sguazzare nelle tenebre acquitrinose. Si diluì nella miriade di spruzzi che finivano per gorgogliare in rivoli, verso un lago cinto di vulcani. L’aveva incontrata su un battello, sul gran lago dei sogni. Un coperchio di nubi gravava, così basso, da celare le pendici dei monti che gli facevano corona. Erano partiti appena, che si scatenò come sempre in quella stagione il finimondo.Venne steso un telo sul ponte. Loro due, unici stranieri tra una folla di maya dalle fogge dei costumi più disparate e colorate, si ritrovarono fianco a fianco, a tenere alta la copertura improvvisata, anche per riparare le donne con bambini piccoli in braccio. Fu naturale perdersi in quegli occhi. Sfiorarsi e scatenare la reazione chimica. Poche parole. Silenzi palpitanti. Si baciarono, tra sorrisi imbarazzati dei presenti. Sbarcarono al tramonto che si conoscevano da sempre. Aveva smesso di piovere. La condusse per un sentiero tra i boschi, fino al paese di S.Pedro. Affittarono una capanna. E nella notte si cercaromo lucciole nel sottobosco del desiderio. Dentro di lei, ne catturò  poco a poco con la bocca i sospiri, con le mani i tremiti del corpo vellutato e fremente. Assaporò gli umori, esplorando i recessi, e rimandando l’orgasmo all’infinito. Dalla selva, un grillo sussurrò di vanescenze nel gran lago dei sogni.

Il tossire di un motore lo ridestò: era giunto alla fermata della corriera, ma questa partì inavvertitamente, lasciandolo giù, con i piedi in una pozzanghera e la puzza di benzina nell’aria. La vide allontanarsi beffarda. Ma non si diede per vinto, ricominciando a camminare.

La cellula si era scissa. Si erano guardati fissi. Dal fuoco stento in mezzo, l’uomo e la donna trassero carboni e ceneri e divinarono il futuro. D’amaro sanguinarono le stalattiti, stilla a stilla sulle loro teste, strappando sibili e fumo dalle braci.

Lo risvegliò un tramestio concitato. Gli parve l’uggiolìo indispettito dei lupi allo sfuggire della preda. Fauci scattarono a vuoto sinistramente. Accelerò il passo, doveva essere già in Messico, pensò,  anche se non aveva ancora visto la barra. Ma finalmente gli si parò davanti, con la guardia a chiedergli il passaporto. Lo mostrò ed ottenne ancora di passare senza ostacolo alcuno. Una volta in Messico, costeggiò per un po’ la linea di confine. Qualcuno, dalla parete indecifrabile della terra di nessuno, gli Intimò di fermarsi. Lo ignorò, svanendo nella notte inseguito da raffiche di mitra . L’orizzonte, oltre il gracidare delle rane, si faceva angusto. Camminò, fuggiasco, a lungo nell’oscurità impenetrabile. A tratti, una luce, un richiamo di uccello notturno. La brezza ubriacava, con l’ondeggiare di fronde: la tempesta avanzò di un passo ancora, frustando le foglie di granturco con crepitii sordi. C’era un pick up poco più avanti. Ci si avvicinò guardingo. Intorno, tutto tranquillo: la casa vicina era assorta nel sonno. Solo un latrare rabbioso insisteva nel volerla risvegliare. Salì al posto di guida. Collegò i fili e avviò il motore, mentre che s’accendevano le luci e si spalancava l’ingresso della casa. Partì a razzo, inseguito dall’esplodere, in rapida sequenza, di alcuni colpi di fucile.

woodenship  04/05/2011

30 pensieri su “Un oscuro viaggiare(2)”

  1. Ecco, sono rimasta col fiato in gola, mi hai trasportato nel racconto come fossi una parte del paesaggio o qualcuno nascosto a spiare i protagonisti … e mi lasci così ad aspettare la fine … in sospeso e con l’ansia di conoscerla. Bellissimo … sbrigati col seguito … 😕 🙂

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    1. Arrivo, debbo solo sistemarlo in modo da pubblicarlo che si possa leggerlo. Ma tieni il passo, perchè sono diversi post. Spero solo di riuscire a mantenere desta la tua attenzione, cosa che già sarebbo molto lusinghiera…Bacio di petali vellutati e grazie infinite…….

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