Dice lei di lui

 

 Ne era convinto che non vedere
non significasse non sentire.
Così, tra i molti non so
s’ingegnava di sentirmi
stella alle sue spalle
sulla testa elettrizzata vegliante
sommesso sciorinare di brezza al cuore
melodia d’una nenia in verde
a che mi percepisse non vanescente
carezza
nella sera
sfumare di passione
fino a notte fonda: lui errante rosso
ad un semaforo affisso meditabondo
ed io stella
buona e bella amante.

67 pensieri su “Dice lei di lui”

      1. Quando li vedo mi intenerisco e comincio a piangere più che un vitellino da latte: sono due gioiellini davvero! Avete visto lui com’è infoiato, quando le salta addosso alla vs eroina, rovinandole il costume e strappandole pure le mutande? Peccato che finisca regolarmente atterrato e con gli attributi doloranti: tutta colpa della sua frenesia, se dimentica il soffitto basso e ci si ricama un bel bozzo sulla fronte…

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      2. Pur sempre di metafore animali, trattasi, mia imprescindibile meraviglia… Il vs vitellino si accomiata nella speranza di potere attingere, prima o poi, alla vs generosa latteria. In tutta confidenza gli ho raccontato della latteria che gestite dalle parti delle grandi praterie padane. Mentre invece il xxxxxllino, ha detto che si accontenterebbe di poter grufolare nel boschetto della vs eroina: cos ve ne pare, ve la sentite di autorizzarlo? Certo lui non è un tacchino, ma nemmeno un pollo o coniglio…

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      3. ..animaletti…. in fondo è ciò che siamo pur ritenendoci pensanti….
        Ah, la mia eroina mi sta bisbigliando qualcosa sul vs personaggio…aspettate un po’, di grazia.
        …”Cosa? Cosa dici? Nooooo….davvero? Devo riferirglielo?”
        Lei dice di Lui: xxxxxxxxxxxxxxxx………………………………

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      4. Un po’ pettegola, quella zabettina della vs eroina, mia deliziosa MadaCinzia… Ebbene mi mostrerò superiore ai pettegolezzi, non chiedendovi nemmeno cosa vi abbia suggerito all’orecchio. Se volete sarà la vs infinita benevolenza a far si che mi confidiate cosa vi ha confidato essa……

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      5. Concordo: perchè non abbiamo scelto due personaggi più casti e timorati? Di sicuro i dialoghi si sarebbero fatti più castigati e meno pesantemente allusivi. In fondo si sarebbero potuti risolvere in questo modo:
        -Avete pregato stamattina? Le chiese lui giocherellando con le dita nel far scorrere il rosario.
        – Certo , mio dolce capitano: ho pregato a lungo, affinchè la misericordia vi accompagnasse nel vs viaggio in capo al mondo.
        Lui la guardò con gratitudine mista a bonario sentimento paterno:
        – Sempre donna timorata e generosa, voi. Mi saranno preziose compagne le vs preci, nel mio viaggio.
        – Oh mio diletto: voi portate via il mio cuore con voi! Tenetelo bene in serbo tra le vs mani.
        – Potrei giurarvelo in ogni momento, che il vs cuore sarà ben custodito: batterà all’unisono con il mio.
        – Quanto vorrei credervi messere., ma so che santa Genoveffa saprà prendersi cura di voi. Anche se siete uno scavezzacollo…
        – Mi fate torto Mada Cinzia…
        – So bene che i vs occhi si stanno inginocchiando ai miei piedi…
        – Ecco: vedete tutto il mio rispetto per voi?
        – Forse un tantino di più, mio capitano… Mi par di avere la percezione dell’orlo della mia vs che stia lievitando…
        – … Che sia san Boemondo che ha deciso di innalzarvi pia sull’altare?
        – Ah…rrrgh… Ma cosa mi state facendo, capitano?
        – Ma nulla, mia delizia, vorrei soltanto metter mano al santino che so voi celate in luogo ameno.
        – Ditemi, cosa contate di farne?
        – Sì ricco di profumo potrò soltanto odorarlo nelle notti che ci divideranno: voi inginocchiata ai piedi del letto. Ed io nella mia branda a lievitare grazie al vs pensiero…
        -Ma capitano voi state andande ben oltre…
        -Non lo trovo, dove l’avete nascosto?
        – Capitano stiamo facendo peccato…
        – E’ un peccato non trovarcelo questo santino
        – Fidatevi della mia mano…
        – Ecco: brava…
        – Siete davvero un marinaio: non ci si può fidarsi di voi. Eccomi bella che peccatrice. L’inferno mi ingoierà!
        – Non abbiate tema dell’inferno, anch’io vi ci sto accompagnando. Poi prenderete i voti. E sarà ancor più eccitante andare insieme a votare…
        – Siete un demone capitano!
        – Ma dove l’avete messo? Aspettate che vi tolgo anche la sottoveste. Volete che affronti le tempesta senza il vs pegno d’amore?
        – Questo, proprio no…
        Perdiamine: avete proprio ragione! Sono irrecuperabili. Credo che dovremo scendere anche noi all’inferno, se vorremo riuscire a sottrarli a questa insensata passione…

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      6. A mio avviso, il vs personaggio non sarebbe attratto da una creatura, apparentemente, tanto pia e ,palesemente, ipocrita e tediosa. Egli è sì attratto dal candore di un animo femminile che ancora conserva tracce di una remota innocenza ma è per la Donna, nella complessità e pienezza del suo essere che perderebbe davvero il senno ( anche senza essere Brillo, mio caro Orlandino…). Non è l’ascesa al Paradiso che egli brama ma il navigare nell’Inferno che arde in un individuo, per coglierne oltre all’inevitabile male dettato dalla fragilità della condizione umana, la meraviglia di tutto il suo essere. Le lingue di fuoco catturano tutta l’attenzione del Capitano, nessun mare saprebbe spegnerle se fossero baci e incontro di mani che di certo non pregano… ma curano. Dal profondo del proprio inferno, egli naviga alla ricerca di un altro capace di ravvivare quella brace interiore che brucia d’amore e di passione.

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      7. Ahi che complessità di carattere che attribuite a quella canaglia di capitano!
        Potete scommetterci che se la starà ridendo di gusto, di queste vostre giudiziose considerazioni: sa essere il peggiore dei bricconi, donnaiolo come solo un pescivendolo, per non dirlo triglia lessa o cernia al forno: in poche parole un pappagallo nella tempesta che ripete: Mada, Mada, Mada!!!!!!! Dove volete che abbia navigato simile impiastro di personaggio? Se volete, pure il mio caro amico Orlando Brillo ha più coraggio: lui viaggia sulla luna e torna nei giorni di plenilunio, accolto dal coro delle foglie sui rami e giù per terra. Ma il capitano? Personaggio poco raccomandabile: ha l’inferno nel cuore e spande effluvi sulfurei per ogni dove… Ah quanto mi piacete che siete tornata!

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      8. triglia , cernia, lo so: Trinca, per questo ho l’ho definito un roman..trinc…one! Sarò onesta: vi piace fargli fare la parte del scavezzacollo sciupafemmine eheheheh…vi diverte. Forse egli altro non è che il lato dark di Orlando Brillo….ma entrambi amano la luna perchè sanno che è irraggiungibile: e anche questo è Poesia.

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      9. Ah povero Orlando, avessi avuto più tempo, l’avrei fatto diventare attore di gran classe! Invece giace e soggiace ad un non tempo che lo vuole mummificato sulla luna, come uno di quei poveri esploratori abbandonati da tutti e da tutto… Il capitano è altro: è un tipaccio da taverna malfamata: ha cercato di farsi romantico eroe per far colpo sulla vs eroina. Ma nella sua essenza di persona grossolana e banale trattasi: si e no avrà condotto qualche barcaccia su e giù per il Po, roba tipo furtarelli di sabbia dal greto del grande fiume padano… E le donne? Solo poche disgraziate lungo gli argini che lo hanno creduto pirata degno di avere conferito un tesoro: la loro bellezza…
        Però su una cosa avete ragione: anche lui ama la luna, anche se non troppo, quando va fuori in missione, perchè lo si scopre facilmente e lo si arresta ancor più agevolmente…

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      10. Che siate Orlando di nome.. Brillo di cognome… o Capitano della barcaccia più sgangherata che ci sia, il vs talento d’attore è oltremodo indiscutibile…e mi siete uomo infinitatemente caro.

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      11. Non è da tutti essere doppiamente cari ad una sola persona: ciò mi è dannatamente lusinghiero. Quindi non fateci caso, se vedeste passarmi impettito peggio d’un tacchino sull’aia. Siete voi a raddrizzare la mia rosta…
        Ma detto in tutta confidenza, sussurrato appena, in modo che orecchie ed occhi indiscreti non possano cogliere: anch’semplicemente trovo adorabile ogni vs manifestazione. Alle volte mi fate sentire come l’eroe di Solaris, orbitante con i propri sogni attorno al pianeta vivente. Ed indiscutibilmente mi siete dannatamente cara…

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      12. ed è per questo che forse il fato, che non è il marito della fata eheheh…, a voi mi condusse: per farvi sognare rincorrendo aquiloni con me sulla spiaggia deserta dei nostri deserti… come un bimbo felice, vi voglio sentire gridare al vento il mio nome : ” C…….., Sono quiiiiii, non mi prendiiiiii…..”
        e poi vedervi cadere stremato sulla sabbia, lasciando cadere tutti i libri che avete letto, e forse scritto, perchè questa, con me ,è tutta nata storia…

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      13. Il fato non sarà il marito della fata, ma il convivente dell’incidente senz’altro. Ecco perchè fu coincidenza che, cadendo sulla sabbia e riversando tra la rena tutti i suoi libri, che il capitano picchiò il sederini contro qualcosa di duro, ricavandone pronta nevralgia a renderlo decisamente sciancato, alla mercè della ferocissima Cinzia fata. Questa non trovando di meglio, si diede ad erigere un castello attorno al suo prigioniero, lasciandone scoperta solo la testolina con tanto di berretto di capitano.
        “Certo che non ti prendo”disse lui, dalla trappola in cui si dibatteva, mentre cercava di far fronte agli sbaciucchiamenti di un tafano irresponsabile”Però sta certa che, non appena la sciatica s’acquieta procurerò di vendicarmi sculacciandoti come una pera all’opera”.
        Lei di rimando:”non essere intrusivo che non ne hai la pervasività…”
        “Ma come diavolo parli? Mi sembri Pino Daniele…”
        “Pino chi?”
        Massì: Pino silvestre vidal!”
        “Quel brutto porco di Videla?”
        “No,Vidal”
        “Vidal Vidal?
        “semplicemente Vidal”
        REispose lui, liberandosi finalmente dal maleficio del castello di sabbia e saltandole addosso. La prese in braccio e si mise a correre verso le onde. Lei gridava, si agitava, si dimenava come una granchiolina che voglia ritornar tra gli scogli timidina. Ma lui incurante la ficcò tra i cavalloni, facendola nitrire come cavallina. Così se la mise sul dorso e… Ahi, gli venne il criminale colpo della strega. Pronta lei lo soccorse, trascinandolo generosamente a riva. Subito si diede per praticargli la respirazione bocca a bocca. Ma il capitano non dava segno di rinvenire. Andò avanti così per un pezzo. Alla fine si lasciò andare alla disperazione. Fu lui a dirle di non disperare, aprendo gli occhi le raccomandò di come fare per rivitalizzarlo meglio agendo con le mani sui punti giusti del corpo:”Ecco: fai così, premi qui e qua e quo, così vedrai alzarsi un nuovo castello che, questa volta, potrà imprigionare anche te. Tu non ti preoccupare…”

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      14. Non ne dubito Madame, non ne dubito assolutamente. Anzi, perdonatemi se posso soltanto avervi dato l’impressione che io potessi lontanamente dubitarne… Il vs”saper fare”è sempre fonte di grande godimento per la mia modesta persona di capitano…

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      15. non amo l’abbronzatura, lo sapete. Piuttosto cche spalmare….vedete quella palma laggiù, stracolma di noci di cocco? Ecco, di grazia: sareste così gentile da spaccarmene una? Ne vado matta! E già che ci siete, mio insostituibile e adorato maggiordomo: peschereste due pesciolini per arrostirmeli così come sapete ben fare? Ho un certo languorino…..
        E….ancora…..Venite prima, durante e dopo….vi spetta una lauta ricompensa.

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      16. Cribbio, non ci vorreste anche una spruzzata di rum nel cocco? Vi assicuro ch’è qualcosa di deliziosamente vizioso. Per quanto riguarda il pesce alla brace, posso assicurarvi che oggi la dieta prevede tiburon al carbone e radice di yukka lessata agli aromi…
        Prego Madame: prendete pure posto alla mensa dei naufraghi, il vs capitano sarà lieto di esservi maggiordomo. Alla fine non chiederà altra ricompensa che potervi bere il dolce di cocco direttamente dalla vs bocca…

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      17. Lei:
        ….la mia non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono….

        Lui:
        Lasciate fare a me, Madame…..

        Lei:
        Fate, fate….fa….te……e.e.e.e….

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  1. E’ sempre emozionante leggere le tue poesie. Complimenti anche per le precedenti e perdona l’assenza carissimo Wood, ma sono presa da mille cose e da mille decisioni e scelte da fare che mi rubano anche la voglia di seguire i miei blog oltre a quelli degli amici.
    Un bacione, Pat

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    1. Non sei l’unica, mia cara Pat: la vita alle volte è una persecuzione… Ma lasciamo perdere queste incombenze e godiamoci questi attimi in cui è possibile ritrovarsi. Cosa quantomai bella ed emozionante, perchè espressione di un’empatia che non teme il tempo…..
      Grazie di cuore di esserci ed un abbraccio fortissimo, di quelli che solo vecchi amici sanno…

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      1. In effetti, se non l’hai lettl, c’era prima una “dice lui di lei”. Adesso c’è “dice lei di lui”. Dopo dovrebbe arrivare una “dicono gli altri di loro due”……
        Bacio più che mai…

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      2. Il bello viene se vengono i punti di vista esterni. Purtroppo questi latitano sempre, di conseguenza, se l’uno aspetta l’altro, si può star certi che si annotta e ci si passa pure l’inverno… Scherzi a parte: sono contento che tu l’abbia letta, per il resto è quel che è, un desiderio di metter giù dei versi che possano risultare amore anche nel cuore di chi li legge…
        Abbraccio più che mai con fragranze ottobrine….

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      3. Ma dove? Qui c’è freddo, accendo la stufa tutte le sere, e domenica è piovuto, acqua mista a ghiaccio e un vento freddissimo. Poi è uscito il sole, in questi giorni, ma la temperatura è scesa ben bene! Vado in letargo! 😀

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      4. Ma dove abiti? Nella stratosfera? Dicono che pure al polo nord si sono alzate le temperature: gli orsi bianchi hanno adottato occhiali da sole e sdraio per abbronzarsi, le foche indossano monokini e si fanno selfie che son sudate… E tu ti richiudi in casa, in letargo, tutta infreddolita?

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      5. Ah!!!!!!!! Ora capisco: che tristezza!!! Hai tutta la mia solidarietà:”Tristissimo Veneto”!… Ci sono stato di passaggio questa estate, ed anch’io ho provato un terribile freddo nelle ossa, nonostante l’estate…

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      6. Vedi? Hai afferrato al volo … Ci sono dei posti molto belli, in realtà, ma la gente è fredda, poco disponibile … una arretratezza culturale spaventosa. Il Veneto è soprannominato la Calabria del Nord … e poi … Zaia, dici poco? 😥

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      7. Si, è molto bello il Veneto, peccato che molti veneti non siano all’altezza di questa bellezza. Ma credo che sia una cosa molto comune, in giro per questo disgraziato stivale. Vedi, la cosa che aggrava l’arretratezza culturale dei veneti è proprio questa presunzione di essere speciali, qualcosa di diverso dagli altri italiani. Invece credo che ci siano molte più cose che ci uniscano: anzitutto il nonrispetto per l’ambiente, la mancanza di amore per la cosa pubblica, l’idea di arraffare il possibile, la corruzione… Insomma: dove credono di andare? Saranno sempre definiti i terroni del nord e pure maledettamente provinciali… Basta guardare al famoso Zaia: una persona che vedresti meglio dietro al banco di un hotel, piuttosto che a gestire una regione…

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