Il flauto magico by Ingmar Bergman(1975)

Un genio all’Opera

Di fronte ad un capolavoro, un genio è un genio, dunque non può che affrontarlo come solo un genio sa: rovesciando il punto di vista proprio di regista cinematografico, per guardare l’Opera da quello dello spettatore, riprendendolo come parte non secondaria del film. Si che lo spettacolo si allarga ai volti, agli sguardi, alle espressioni intente del pubblico, dando vita ad una rappresentazione che si potrebbe definire”totale”.

Purtroppo non sono riuscito a trovare l’aria della regina della notte nel film di Bergman. E siccome assieme al Papageno, per me sono le più belle, ho pensato di inserire un video pescato a caso. Spero che vi piaccia ugualmente.

30 pensieri su “Il flauto magico by Ingmar Bergman(1975)”

  1. Lo vidi da ragazzetta insieme a due compagne di classe che da quel giorno non hanno più accettato proposte musicali o cinematografiche da parte mia.
    Amo molto Bergman, ma a questo film/trasposizione sono particolarmente affezionata 🙂

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    1. Evidentemente le tue compagne di classe erano un po’ rintronate: il film è breve, scorre veloce e con piacevoli intermezzi e trovate accattivanti. Una delizia di leggiadra bellezza e armonie suadenti.
      Grazie di cuore 🌹

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      1. Condivido pienamente, a citarne qualcuno si rischia di fare un torto agli altri. Però il Settimo sigillo lo voglio citare ugualmente. Anche perché fa parte del mio immaginario di giovanissimo.

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      2. Non ho usato citarlo! Il settimo sigillo mi ha fatto scoprire un altro modo di fare cinema che è il cinema pieno di allegorie e intimo. Di un mio amico carissimo Aldo Garcia vi invito a leggere il suo libro:
        Bergman the genius. La vita, le idee, i libri, i rapporti con l’Italia, l’amore per l’isola di Farò.un abbraccio circolare

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    1. È paradossale, vero? In genere i film di Bergman sono così pregnanti di significati e densi di dialoghi che ne rallentano l’azione a favore della riflessione e dell’aspetto estetico della fotografia. Invece nel Flauto magico sfoggia una brillantezza ed una verve ironica senza pari.
      Grazie di cuore con anche a te una buonanotte 🌹

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  2. Hai citato due arie indimenticabili che danno i brividi già solo a nominale… è stato un piacere riascoltare. Ma quale musica del genio Mozart non è un piacere riascoltare?
    Il film non l’ho visto… lo cercherò.
    Un sorriso per dirti grazie. 🌹

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      1. “Se solo è sempre la musica potesse suonare […] significhetebbe la fine dei conflitti…” già solo questo vale l’intero libretto. Ma c’è tanto altro, nella trama dell’opera che, confesso, avevo ascoltato solo a romanze (nonno mélomane, sin da piccina, mi ha fatto conoscere la lirica).
        Non sono esperta nemmeno in cinema, quindi non ho parametri per definirlo con certezza un capolavoro. Ti dico, però, che difficilmente dimenticherò le inquadrature degli sguardi nei visi di ogni età e nazionalità (= musica universale. Penso), né dimenticherò le angolazioni e le luci adottate per rendere l’idea di odio e vendetta provate dalla Regina della Notte quando canta il suo più famoso e difficile pezzo. Ma anche la neve a segnalare il gelo sceso nel cuore di Pamina e Papageno quando decidono di morire per l’amore perduto. Neve poi disciolta (dalla musica ancora una volta salvifica) con l’incontro di Papagena.
        Suggestive le scene finali tra le fiamme e i corpi senza più volto. E un tocco di classe che fa entrare lo spettatore nell’opera trovo sia quel dietro le quinte dell’intervallo.
        Lo avrai già capito, vero?, che mi è piaciuto e che ti ringrazio di averlo segnalato 😊

        La figura della giovane spettatrice non riesco a collocarla… è la bontà? il sole? l’amore? il rapimento di chi ascolta la musica? Ma forse non è importante saperlo… perché il dubbio che resta, rende il film (ma anche certa letteratura, poesia compresa) epico, indimenticabile.

        Ancora grazie, Silviatico. 🌹

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      2. “Indimenticabile” ben s’addice…
        La giovane? È pubblico, è giovane, è l’estasi della gioventù che assiste rapita ad un dramma senza tempo, identificandosi nel personaggio in commedia.
        Grazie a te e sempre di cuore 🌹

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  3. Di Bergman ho amato tutti i suoi film. Quella partita a scacchi memorabile. Il posto delle fragole, Liv Ullmann. Cosa dire delle ombre di un bianco e nero magistrale? I suoi film avevano tutti atmosfera. Entravano dentro per rimanerci. Bellissimo periodo in cui si è potuto godere di film capolavori che ancora adesso si ricordano con immenso piacere. Grazie caro messere per aver ricordato con questo film un regista che ho nel ❤️ . Monna Isabella

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